14 luglio 2006
In suffragio di Don Emilio Giovanni Verzeletti
nel Ventesimo anniversario della Morte
di Moretti Gionata
26/07/2006
"Dio chiama ogni Uomo alla Vita nel Battesimo, dove sigilla nel carattere l'irripetibile
progetto disegnato per ciascuno di noi. La risposta a tale progetto si chiama Vocazione..."
Con queste profonde parole Don Graziano Montani ha esordito l'omelia nella messa in suffragio
di Don Emilio Giovanni Verzeletti, primo parroco di San Paolo, tenutasi il 14 luglio,
proprio il giorno in cui, vent'anni fa, ci lasciò per tornare dal Padre. Un'omelia sentita, precisa, sincera,
che ha focalizzato appieno i tratti salienti di un uomo legato per oltre trent'anni alla nostra Parrocchia:
una personalità nobile e generosa, che ha saputo ascoltare la chiamata del Padre e ha coraggiosamente perseverato,
nonostante le difficoltà, nel raggiungimento dei propri sogni, primo fra tutti l'unità della nostra Parrocchia
e del Comune, ma anche un uomo carismatico e ostinato, non privo di difetti: insomma "un uomo a tutti gli effetti,
accompagnato dalle critiche e dalle incomprensioni che di solito colpiscono chi emerge dal grigiore
della quotidianità", per usare le stesse parole di Don Graziano.
Queste frasi, dense di significato, hanno costituito il fulcro della solenne celebrazione,
presieduta da Monsignor Rosario Verzeletti, parroco di Chiari, e concelebrata da diversi altri parroci,
tra cui il nostro Don Alfredo. Numerosi sono stati i fedeli che, con la loro partecipazione al rito,
hanno illuminato la nostra Parrocchiale, fatta erigere proprio per volontà del defunto parroco:
una cornice straordinaria per una commemorazione veramente sentita, lontana dal freddo rito d'etichetta.
L'indelebile segno che Don Emilio ha lasciato nella comunità riecheggia infatti nel ricordo, e la nostra riconoscenza
nei suoi confronti ben si concretizza nell'operato del Circolo culturale che porta il suo nome,
il cui nuovo stendardo è stato benedetto alla fine della celebrazione alla presenza del Presidente
del Circolo Angelo Martani.
I fedeli hanno poi avuto modo di ammirare una rassegna fotografica senza precedenti, allestita per
l'occasione all'interno della Parrocchiale da Luciano Dondi, Mauro Bono e Giuseppe Moretti, tre volenterosi
soci del Circolo appassionati di fotografia. Essi hanno raccolto e restaurato molte antiche fotografie
ormai dimenticate negli archivi del Circolo, inerenti ai momenti salienti della vita e del lungo operato
di Don Emilio nella nostra comunità: dall'entrata nella parrocchia di Oriano, alla benedizione del nuovo oratorio,
all'incontro con Papa Paolo VI: istanti straordinari fissati per sempre nella nostra memoria. I presenti,
passando da una fotografia all'altra, hanno potuto percorrere più di trent'anni della nostra storia,
soffermandosi a scrutare i visi ritratti per cercare di riconoscere qualcuno, magari un familiare:
un po' di malinconia assale l'anima nel riconoscere persone ormai scomparse.
I presenti sono rimasti profondamente colpiti dalle fotografie più antiche, dove si osserva un paese
completamente diverso, povero, ancora totalmente permeato da un'atmosfera agreste,
forse parte di un mondo più sincero del nostro, ma un paese ancora diviso.
Soffermandosi attentamente si capisce che il filo conduttore dell'intera mostra è la volontà di unificare,
di migliorare, senza dimenticare il passato. A questo scopo Don Emilio ha dedicato tutta la sua vita,
dandoci un insegnamento di grande impegno e generosità verso il Prossimo.
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